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Tumore prostata

Ivosidenib nel glioma avanzato con mutazione nel gene dell'isocitrato deidrogenasi 1


I gliomi diffusi sono tumori cerebrali maligni che includono gliomi di grado inferiore ( LGG ) e glioblastomi. La trasformazione del glioma di basso grado in un grado tumorale più elevato è tipicamente associata all'aumento del contrasto alla risonanza magnetica.
Mutazioni nel gene dell'isocitrato deidrogenasi 1 ( IDH1 ) si verificano nella maggior parte dei gliomi di basso grado ( superiore al 70% ).
Ivosidenib ( Tibsovo ) è un inibitore di IDH1-mutante ( mIDH1 ) in corso di valutazione in pazienti con tumori solidi.

È stato condotto uno studio multicentrico, in aperto, di fase I, di aumento della dose e di espansione di Ivosidenib in pazienti con tumori solidi mIDH1.
Ivosidenib è stato somministrato per via orale giornalmente in cicli di 28 giorni.

In 66 pazienti con gliomi avanzati, Ivosidenib è risultato ben tollerato, senza segnalazioni di tossicità dose-limitante.
La dose massima tollerata non è stata raggiunta; 500 mg una volta al giorno sono stati selezionati per la coorte di espansione.

Il tasso di eventi avversi di grado 3 o superiore è stato del 19.7%; il 3% ( n=2 ) è stato considerato correlato al trattamento.
Nei pazienti con glioma non-captante il contrasto ( n=35 ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) è stato del 2.9%, con 1 risposta parziale.

In tutto, 30 dei 35 pazienti ( 85.7% ) con glioma non-captante hanno raggiunto una malattia stabile rispetto a 14 su 31 ( 45.2% ) con glioma captante il contrasto.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 13.6 mesi e di 1.4 mesi per le coorti di glioma non-captante e captante, rispettivamente.
In una analisi esplorativa, Ivosidenib ha ridotto il volume e i tassi di crescita dei tumori non-captanti.

Nei pazienti con glioma mIDH1 avanzato, Ivosidenib 500 mg una volta al giorno è stato associato a un profilo di sicurezza favorevole, controllo prolungato della malattia e ridotta crescita di tumori non-captanti. ( Xagena2020 )

Mellinghoff IK et al, J Clin Oncol 2020; 38: 3398-3406

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