Oncologia & Immuno-Oncologia
Aggiornamento in Medicina
La resistenza a Enzalutammide ( Xtandi ) potrebbe derivare dall'aumento degli androgeni ed essere superata mediante l'associazione con Abiraterone acetato ( Zytiga ).
Lo studio PLATO ha analizzato questa ipotesi utilizzando un disegno randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.
Nel primo periodo, gli uomini con cancro prostatico resistente alla castrazione metastatico naive-alla-chemioterapia hanno ricevuto 160 mg di Enzalutamide in aperto al giorno.
Gli uomini senza aumento dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) alle settimane 13 e 21 sono stati trattati fino a progressione di PSA ( aumento del 25% o superioe e 2 ng/ml o superiore sopra al nadir ), poi sono stati assegnati casualmente nel secondo periodo ad Abiraterone acetato 1.000 mg al giorno e Prednisone 5 mg due volte al giorno con Enzalutamide o placebo ( gruppo di combinazione o controllo, rispettivamente ) fino a progressione della malattia come definita dall’endpoint primario: sopravvivenza libera da progressione ( progressione clinica radiografica o inequivocabile o morte durante lo studio ). Gli endpoint secondari includevano il tempo alla progressione di PSA e la risposta di PSA nel secondo periodo.
Dei 509 pazienti arruolati nel primo periodo, 251 sono stati assegnati in modo casuale nel secondo periodo.
La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 5.7 mesi nel gruppo di associazione e 5.6 mesi nel gruppo di controllo ( hazard ratio, HR=0.83, P=0.22 ).
Non c'è stata differenza negli endpoint secondari.
L'ipertensione di grado 3 ( 10% vs 2% ) e l'aumento di ALT ( 6% vs2% ) o AST ( 2% vs 0% ) sono risultati più frequenti nella combinazione rispetto al gruppo di controllo.
In conclusione, la combinazione di Enzalutamide con Abiraterone acetato e Prednisone non è indicata dopo la progressione di PSA durante il trattamento con Enzalutamide da solo; l'ipertensione e gli enzimi epatici elevati sono più frequenti con la terapia combinata. ( Xagena2018 )
Attard G et al, J Clin Oncol 2018; 36: 2639-2646
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