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Tumore prostata

Atezolizumab con o senza Cobimetinib rispetto a Regorafenib nel tumore del colon-retto metastatico precedentemente trattato: studio IMblaze370


Il tumore del colon-retto metastatico con microsatelliti stabili non risponde in genere all'immunoterapia.
Uno studio di fase 3 ha valutato Atezolizumab ( Tecentriq ) più Cobimetinib ( Cotellic ) nel tumore del colon-retto metastatico.
E' stato riportato il confronto tra Atezolizumab più Cobimetinib, Atezolizumab in monoterapia e Regorafenib in terza linea.

IMblaze 370 è uno studio multicentrico, in aperto, di fase 3, randomizzato, controllato, condotto presso 73 Centri medici accademici e cliniche oncologiche in 11 Paesi.
Sono stati arruolati pazienti con almeno 18 anni con tumore colorettale localmente avanzato o metastatico non-resecabile, ECOG performance status di 0-1 e progressione della malattia o intolleranza con almeno due precedenti regimi di chemioterapia sistemica.

I pazienti sono stati assegnati ad Atezolizumab ( 840 mg per via endovenosa ogni 2 settimane ) più Cobimetinib ( 60 mg per via orale una volta al giorno nei giorni 1-21 di un ciclo di 28 giorni ), Atezolizumab in monoterapia ( 1.200 mg per via endovenosa ogni 3 settimane ), o Regorafenib ( 160 mg per via orale una volta al giorno nei giorni 1-21 di un ciclo di 28 giorni ).

I fattori di stratificazione sono stati stato RAS esteso ( wild-type versus mutato ) e tempo trascorso dalla diagnosi delle prime metastasi ( inferiore a 18 mesi vs maggiore o uguale a 18 mesi ).
Il reclutamento dei pazienti con elevata instabilità dei microsatelliti è stato limitato al 5%.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale nella popolazione intention-to-treat.
La sicurezza è stata valutata nella popolazione di pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del trattamento assegnato.

Tra il 2016 e il 2017 sono stati arruolati 363 pazienti ( 183 pazienti nel gruppo Atezolizumab più Cobimetinib, 90 nel gruppo Atezolizumab e 90 nel gruppo Regorafenib ).
Al cutoff dei dati, il follow-up mediano era di 7.3 mesi.

La sopravvivenza globale mediana è stata di 8.87 mesi con Atezolizumab più Cobimetinib, 7.10 mesi con Atezolizumab e 8.51 mesi con Regorafenib; l’hazard ratio è stato pari a 1.00 ( P=0.99 ) per la combinazione rispetto a Regorafenib e 1.19 ( P=0.34 ) per Atezolizumab versus Regorafenib.

Eventi avversi di grado 3-4 sono stati riportati in 109 pazienti su 179 ( 61% ) nel gruppo Atezolizumab più Cobimetinib, 28 su 90 ( 31% ) nel gruppo Atezolizumab, e 46 su 80 ( 58% ) nel gruppo Regorafenib.

Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni per qualsiasi causa nel gruppo di associazione sono stati diarrea ( 20 su 179, 11% ), anemia ( 10, 6% ), aumento della creatinfosfochinasi ematica ( 12, 7% ) e affaticamento ( 8, 4% ).

Sono stati segnalati eventi avversi gravi in ​​71 pazienti su 179 ( 40% ) nel gruppo di associazione, in 15 su 90 ( 17% ) nel gruppo Atezolizumab e in 18 su 80 ( 23% ) nel gruppo Regorafenib.

Si sono verificati due decessi correlati al trattamento nel gruppo di combinazione ( sepsi ) e uno nel gruppo Regorafenib ( perforazione intestinale ).

IMblaze370 non ha raggiunto l’endpoint primario di miglioramento della sopravvivenza globale con Atezolizumab più Cobimetinib oppure Atezolizumab rispetto a Regorafenib.
La sicurezza di Atezolizumab più Cobimetinib è stata coerente con quelle dei singoli farmaci.
Questi risultati sottolineano la sfida di estendere il beneficio dell'immunoterapia ai pazienti i cui tumori hanno livelli basali più bassi di infiammazione immunitaria, come i soggetti con tumore del colon-retto metastatico con microsatelliti stabili. ( Xagena2019 )

Eng C et al, Lancet Oncology 2019; 20: 849-861

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