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Tumore prostata

Cabozantinib nel cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione pretrattato con chemioterapia


Cabozantinib ( Cometriq ), un inibitore orale di molteplici recettori tirosin-chinasici come MET e VEGFR2, è stato valutato in uno studio di espansione di fase II non-randomizzato sul carcinoma della prostata resistente alla castrazione ( CRPC ).

I pazienti hanno ricevuto in aperto Cabozantinib a dosi giornaliere iniziali da 100 mg o 40 mg fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.

L'end point primario era la risposta alla scintigrafia ossea, definita come riduzione del 30% o superiore nella zona della lesione alla scintigrafia ossea.
Altri endpoint di efficacia includevano la sopravvivenza generale, il dolore, l'uso di analgesici e i biomarcatori.

144 pazienti sono stati arruolati nella coorte di studio con 100 mg ( n=93 ) o 40 mg ( n=51 ).

91 pazienti ( 63% ) hanno presentato una risposta alla scintigrafia ossea, spesso alla settimana 6.

Il trattamento ha portato a un sollievo clinicamente significativo del dolore ( 57% dei pazienti ) e a riduzione o interruzione degli analgesici narcotici ( 55% dei pazienti ), così come a miglioramenti nella malattia misurabile dei tessuti molli, cellule tumorali circolanti e biomarcatori ossei.

Sono stati osservati miglioramenti in ognuno di questi esiti in entrambe le coorti: risposta alla scintigrafia ossea nel 73% e 45% dei casi, rispettivamente; riduzione delle malattie misurabili dei tessuti molli, rispettivamente, nell’80% e 79%.

La sopravvivenza generale media è stata di 10.8 mesi per l'intera popolazione.

La maggior parte dei comuni eventi avversi di grado 3 o 4 era rappresentata da affaticamento ( 22% ) e ipertensione ( 14% ).

Sono state necessarie meno riduzioni del dosaggio a causa della tossicità nel gruppo con 40 mg.

In conclusione, l'evidenza suggerisce che Cabozantinib presenti attività clinicamente significativa nel tumore della prostata resistente alla castrazione.
Cabozantinib ha comportato miglioramenti relativi a scansioni ossee, dolore, uso di analgesici, malattia misurabile del tessuto molle, cellule tumorali circolanti e biomarcatori ossei.
Nel loro insieme, queste osservazioni di fase II incoraggiano un ulteriore sviluppo di Cabozantinib nel cancro alla prostata. ( Xagena2014 )

Smith MR et al, J Clin Oncol 2014;32:3391-3399

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