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Tumore prostata

Pembrolizumab più chemioterapia per carcinoma al polmone non-a-piccole cellule squamoso


La terapia standard di prima linea per il cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico a cellule squamose è la chemioterapia a base di Platino o Pembrolizumab [ Keytruda ] ( per pazienti con espressione del ligando di morte cellulare programmata 1, PD-L1, sul 50% o più delle cellule tumorali ).
Più recentemente, Pembrolizumab più chemioterapia ha mostrato di prolungare significativamente la sopravvivenza globale tra i pazienti con tumore NSCLC non-squamoso.

In uno studio in doppio cieco di fase 3, sono stati assegnati in modo casuale 559 pazienti con tumore NSCLC metastatico squamoso non-trattato a ricevere 200 mg di Pembrolizumab o di placebo per un massimo di 35 cicli; tutti i pazienti hanno anche ricevuto Carboplatino e Paclitaxel o Paclitaxel legato all’albumina formulato in nanoparticella ( nab-Paclitaxel ) per i primi 4 cicli.

Gli endpoint primari erano la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione.

Dopo un follow-up mediano di 7.8 mesi, la sopravvivenza globale mediana è stata di 15.9 mesi nel gruppo trattato con la combinazione di Pembrolizumab e 11.3 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio per morte, HR=0.64, P minore di 0.001 ).

Il beneficio complessivo di sopravvivenza è stato costante indipendentemente dal livello di espressione di PD-L1.

La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 6.4 mesi nel gruppo trattato con Pembrolizumab e 4.8 mesi nel gruppo trattato con placebo ( hazard ratio per progressione della malattia o morte , HR=0.56; P minore di 0.001 ).

Eventi avversi di grado 3 o superiore si sono verificati nel 69.8% dei pazienti nel gruppo trattato con Pembrolizumab e nel 68.2% dei pazienti nel gruppo trattato con placebo.

In conclusione, nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule metastatico, squamoso, precedentemente non-trattato, l'aggiunta di Pembrolizumab alla chemioterapia con Carboplatino più Paclitaxel o nab-Paclitaxel ha comportato una sopravvivenza globale e una sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunghe rispetto alla sola chemioterapia. ( Xagena2018 )

Paz-Ares L et al, N Engl J Med 2018; 379: 2040-2051

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