Oncologia & Immuno-Oncologia
Aggiornamento in Medicina
Si è cercato di prevedere il rischio individuale di cardiopatia ischemica e ictus nei sopravvissuti a 5 anni a cancro infantile.
I partecipanti allo studio CCSS ( Childhood Cancer Survivor Study; n=13.060 ) sono stati osservati fino all'età di 50 anni per lo sviluppo di cardiopatia ischemica e ictus.
I fratelli ( n=4.023 ) hanno stabilito il rischio della popolazione al basale.
Sono state stimate le relazioni tra potenziali predittori e ciascun esito.
Lo studio di coorte St Jude Lifetime ( n=1.842 ) e la coorte Emma Children's Hospital ( n=1.362 ) sono stati utilizzati per convalidare i modelli CCSS.
Cardiopatia ischemica e ictus si sono verificati rispettivamente in 265 e 295 partecipanti allo studio CCSS.
I punteggi di rischio basati su un modello di previsione standard che includeva sesso ed esposizione a chemioterapia e radioterapia ( cranio, collo e torace ) hanno raggiunto un'area sotto la curva e statistica di concordanza di 0.70 e 0.70 per cardiopatia ischemica e 0.63 e 0.66 per ictus, rispettivamente.
L'area sotto la curva della coorte di convalida e le statistiche di concordanza variavano da 0.66 a 0.67 per la cardiopatia ischemica e da 0.68 a 0.72 per l'ictus.
I punteggi di rischio sono stati ridotti per formare gruppi statisticamente distinti a basso, moderato ed alto rischio.
L'incidenza cumulativa a 50 anni di età tra i gruppi CCSS a basso rischio è stata inferiore al 5%, rispetto a circa il 20% per i gruppi ad alto rischio ( P minore di 0.001 ); l'incidenza cumulativa è stata solo dell'1% per i fratelli ( P minore di 0.001 vs sopravvissuti a basso rischio ).
In conclusione, le informazioni disponibili subito dopo il completamento della terapia per il tumore infantile possono prevedere il rischio individuale di successiva cardiopatia ischemica e ictus con ragionevole accuratezza e discriminazione fino all’età di 50 anni.
Questi modelli forniscono un quadro su cui basare le strategie e gli interventi di screening futuri. ( Xagena2018 )
Chow EJ et al, J Clin Oncol 2018; 36: 44-52
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